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EDUCAZIONE MOTORIA

Mente e Corpo in Movimento (MCM) nasce come attività sportiva di base (bas) ed ha lo scopo di provare a rispondere ad alcuni dubbi venuti al suo fondatore, il quale, dopo aver fatto l’allenatore di pallavolo per 40 anni, si è posto alcune domande: lo sport fa bene a tutti o solo ai più talentuosi? Se non sono portato per uno sport o non sono uno dei titolari in campo e quindi decido di abbandonare, perché devo smettere di muovermi, giocare e divertirmi? 

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Non praticare sport non dovrebbe essere un limite né per il movimento né per il divertimento. Il nostro corpo è fatto per muoversi, la mente per ragionare ed il gioco riesce ad unire le 2 cose.

Giocare ed allenare il proprio corpo infatti, è indispensabile per fortificare la mente ed il carattere, in modo da essere pronti per le sfide mentali, fisiche e tecniche che lo sport e la vita presenteranno in seguito.

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Fuori dai nostri confini questo compito spetta alla scuola. L’Italia, invece, è ferma all’età della pietra: le ore destinate all’attività motoria ed all’educazione fisica sono poche  in confronto al totale del monte ore di insegnamento suddiviso per discipline, i genitori non considerano l’attività motoria allo stesso livello d’importanza delle altre materie di studio, il voto assegnato non rispecchia quasi mai le reali capacità dei bambini ma si livella alla media dei voti ricevuti nelle altre materie. Esistono due statistiche che ci devono far riflettere.

 

La prima è uno studio fatto da 2 università italiane che fa una previsione sulle abilità comportamentali motorie e spiega che a breve la quasi totalità dei bambini non saprà più fare una capovolta;

 

la seconda riguarda il crescente numero di abbandoni precoci nello sport.

Questi due fattori ci dicono che, mentre da un lato non forniamo ai bambini gli strumenti per avere un adeguato bagaglio motorio, dall’altro gli chiediamo sempre più in anticipo, rispetto ai loro tempi di apprendimento, prestazioni sportive di livello, così facendo si aumenta l’insicurezza e l’inadeguatezza a stare in un mondo dove l’insuccesso non è visto come parte della crescita ma come un fallimento.

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Inoltre, negli ultimi decenni, come ben sappiamo,  gli spazi “naturali”, come strade e piazze che sono stati teatri di sperimentazione e formazione delle generazioni precedenti,  non sono più fruibili dai bambini di oggi che devono per forza andare in luoghi ( palestre, oratori, campi sportivi, sale pesi etc… ) gestiti e organizzati da adulti che, non sempre, riescono a cogliere le reali necessità dei bambini.

Aggiungiamoci l’uso crescente della tecnologia come moderna baby-sitter ed il gioco è fatto. Già, il gioco, quello con la “G” maiuscola, quello che per molti adulti è una perdita di tempo ma che per i bambini è una cosa molto seria. Quel gioco tramite il quale i bambini crescono, imparano, sperimentano, conoscono sé stessi, si rapportano con gli altri e con il mondo che li circonda. Quel gioco che vogliamo mettere al centro del nostro progetto per tutti coloro che vorranno usufruirne dai 3 ai 13 anni.

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La finalità di questo progetto è quella di dare a ciascuno la possibilità di avere a disposizione uno spazio dove poter giocare sotto la “discreta” supervisione di personale specializzato ed ampliare l’offerta formativa non limitandosi allo sviluppo corporeo ma, anche e soprattutto, incentivare il pensiero creativo.

Questo progetto non si limita al periodo scolastico ma intende coprire almeno undici mesi all’anno integrando l’attività motoria invernale con uscite domenicali e con un centro estivo (lisolachecè) che sia fonte di esperienze formative alternative e gratificanti.

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Ma la vera scommessa è quella di coinvolgere realmente i genitori nella comprensione delle attività svolte (cosa si fa, come, perché, a che cosa serve), renderli consapevoli dei bisogni reali del bambino nel livello di sviluppo raggiunto, partecipare ad alcune attività insieme ai bambini per analizzare e riflettere sulle eventuali difficoltà incontrate nella realizzazione.

Il progetto è ambizioso e di non facile realizzazione ma a noi piacciono le sfide difficili, ed è per questo che gli esperti di motoria saranno affiancati da professionisti della sfera cognitiva (pedagogista, psicologa, pedagogista clinico).

A noi non resta altro che invitarvi a giocare insieme, a voi resta la scelta…

 

“La gente non smette di giocare perché diventa vecchia, 

ma diventa vecchia perché smetti di  giocare”

(Oliver Wendell Holmes)

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